Cosa visitare - Agriturismo "La Locanda del Poeta"

Cosa visitare

Scopri le bellezze intorno a noi

Il Parco Nazionale della Sila

Una porzione del territorio di Acri ricade nel “Parco Nazionale della Sila” che, nel 2014, è entrato a far parte delle Riserve della Biosfera, qualifica internazionale assegnata dall’Unesco per la conservazione e la protezione dell’ambiente all’interno del programma sull’Uomo e la biosfera MAB (Man and Biosphere) . Il Parco è candidato a diventare anche Patrimonio dell’Umanità per il suo preziosissimo patrimonio paesaggistico e di biodiversità. I boschi della Sila sono, infatti, composti da conifere, faggi, abeti bianche e pini larici (tra cui i Giganti della Sila) e popolati da diverse specie animali, tra cui lo splendido lupo.
La Sila è un’oasi di pace, in cui  ritrovare il contatto con la natura incontaminata, tra gli alberi secolari, i laghi mozzafiato e i sentieri poco battuti.
Il centro visite “Cupone”, nel cuore del Parco, offre ai turisti la possibilità di accedere ai sentieri naturalistici, agli osservatori faunistici, al museo naturalistico, al giardino geologico e all’orto botanico (accessibile anche ai disabili e ai non vedenti) e di trascorrere un’indimenticabile “avventura”, a pochi passi dal lago Cecita.
Le piste da sci di Lorica e Camigliatello Silano offrono, invece, agli amanti dello sport la possibilità di divertirsi godendo di panorami mozzafiato, fatti di foreste e distese innevate.

MACA - Museo Arte Contemporanea Acri

Il museo è stato realizzato all’interno del Palazzo Sanseverino, imponente edificio fatto edificare da Giuseppe Leopoldo Sanseverino e costruito dall’ingegnere Stefano Vangieri di Rogliano tra il 1707 ed il 1717. Fu decorato nell’ultimo trentennio del secolo dal pittore Donato Vitale e dai suoi seguaci. Fu dimora del Sanseverino fino al 1726 ed in seguito del figlio fino la fine dei suoi giorni. Il palazzo cadde in abbandono intorno al 1806. Alla fine dello stesso secolo, ormai decadente, venne acquistato dalla famiglie Falcone e Zanfini. Il comune di Acri lo acquisì nel secondo ‘900, iniziandone il restauro nel 1986 e consegnandolo alla cittadinanza nel 2000. Dal 2006 l’edificio ospita in modo permanente la collezione di Vigliaturo affiancata da un’esposizione estemporanea dello stesso artista in cui vengono esposte le opere e sperimentazioni più recenti dello stesso. L’edificio è suddiviso in un piano terra e tre piani rialzati per un totale di 3 mila metri quadri di spazio espositivo. E’ circondato da un giardino ed al suo interno cela un ampio cortile. Nel piano terra trova collocazione la Sala delle Colonne. Sulla costruzione delle stesse colonne numerosi dubbi hanno impedito finora di fissarne una datazione: il colonnato, sicuramente di epoca anteriore alla costruzione del palazzo, non ha nulla a che fare con la struttura dell’edificio. Nello stesso locale altro mistero è rappresentato da un affresco contenente diversi simboli che non ne hanno permesso l’identificazione; leggibile è pero la raffigurazione dello stemma Sanseverino. Sempre al piano terra si trova la Sala estemporanea in cui vengono esposte le opere recenti di Vigliaturo.

Il Castello Ducale di Corigliano

A pochi Km da Acri è possibile visitare il maestoso castello, ristrutturato di recente, che sovrasta il centro storico della città di Corigliano e domina l’ingresso meridionale della piana di Sibari. Aperto da martedi a domenica.
Orario invernale: 15:00-18:30.
Orario estivo: 16:00-20.30

Il Parco Archeologico della Sibaritide

Il sito archeologico di Sibari è ubicato sulla costa Ionica della Calabria a breve distanza dalla foce del Fiume Crati. Questa parte del territorio calabro, nota topograficamente come sibaritide vide il sorgere, lo sviluppo e l’espansione e poi il declino della grande polis di Sibari; qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia.
 
Questa eccezionale stratificazione fa di Sibari uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.

Museo della Liquirizia Amarelli

A  Rossano, distante pochi  km da Acri, si produce la liquirizia migliore del mondo, la Liquirizia Amarelli. Quella della famiglia Amarelli è una delle industrie dolciarie più antiche del mondo, fondata nel 1731.
Per raccontare la propria storia, la famiglia ha aperto al pubblico il museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” che ha ottenuto diversi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. Visita gratuita su prenotazione.
Orari fino al 30 Giugno:  9:30-12:00/15:00-17:00.
Orari fino al 15 settembre: 10:00-12:00.

Museo Diocesano di Rossano

Nel Museo Diocesano di Rossano è conservato il Codice Purpureo, un manoscritto greco del VI secolo. Deve il suo nome al colore rossastro ( in latino purpureus) delle sue pagine. Il Codice è uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento meglio conservatosi nei secoli.
Nel 2015 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Orario invernale, dal 16/09 al 30/06: 9.30-12.30/15:00-18:00.
Orario estivo, dal 01/07 al 15/09: 9:30-13:00/16:30-21:00.

Museo del Costume e degli Ori Arbëreshë

Nelle immediate vicinanze di Acri si può visitare buona parte dei paesi arbëreshë della provincia di Cosenza. Gli Arbëreshë sono una minoranza etnico-linguistica di origine albanese, che si stabilì in Calabria tra il XV ed il XVIII, in seguito alla morte dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderberg e della conquista dell’Albania da parte dei turchi.
La maggior parte delle comunità italo-albanesi conserva il rito greco-bizantino e parla la lingua albanese pre ottomana (gluha arbëreshe)  La loro cultura è determinata da elementi caratterizzanti che si rilevano  non solo nella lingua e nella religione (cattolico con rito greco-ortodosso), ma anche nei costumi e nelle tradizioni. A Vaccarizzo Albanese si può visitare il Museo del Costume e degli Ori Arbëreshë.

Castello Normanno-Svevo di Cosenza

A 45 km da Acri è situato il capoluogo di provincia, la città di Cosenza. Nello spettacolare centro storico sorge, su uno dei sette colli sui quali è edificata la città,  il Castello Normanno Svevo, recentemente ristrutturato.
Il Castello apre al pubblico tutti i giorni nei seguenti orari: 9:00-13:00/ 15:30-19:30. Chiusura settimanale: lunedì.

Galleria Nazionale di Cosenza

La Galleria Nazionale di Cosenza, che ha sede nell’antico Palazzo Arnone, ospita, al suo interno, diversi opere di pittori nati in Calabria, da Mattia preti a Umberto Boccioni, e di artisti napoletani che hanno influenzato i pittori calabresi. Ingresso libero. 
Orario di apertura: da martedì a domenica ore 10:00-18:00

Museo dei Bretti e degli Enotri

Meta d’obbligo per chi fa tappa a Cosenza è il Museo dei Bretti e degli Enotri che ospita un’esposizione archeologica permanente nonché mostre, concerti e incontri istituzionali. Orari  di apertura: da martedì a venerdi: 9:00-13:00/15:30-18:30 (feriali).
Sabato e domenica: 10.00 – 13.00, 15.30 – 18.30  (festivi).
Chiusura settimanale: Lunedi

Cattedrale di Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Cosenza, sede vescovile dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Costruita intorno alla metà dell’XI secolo, essa vanta, grazie alla sua storia quasi millenaria, più stili architettonici.
La cattedrale è situata in piazza Duomo, cuore del centro storico della città, adiacente a corso Telesio e a pochi passi dal teatro Rendano. Il 12 ottobre 2011 la Cattedrale è stata riconosciuta come patrimonio testimone di cultura di pace dall’UNESCO. Aperta tutti i giorni. Visite turiste vietate durante gli orari di celebrazione delle messe.
Orario apertura invernale: 8:00-12:00/15:30-19:00.
Orario estivo: 8:00-12:00/16:30-20:00.

Basilica di Sant’Angelo

La posa della prima pietra avvenne l’11 maggio 1893, su progetto dell’architetto Guido Quercioli da Roma, ad opera di Padre Giacinto da Belmonte, con solenne celebrazione eucaristica. L’inaugurazione avvenne il 17 luglio del 1898, dal Vescovo Mons. Vincenzo Ricotta. La Chiesa è dedicata all’Immacolata e custodisce l’urna cineraria del Beato Angelo, opera di E. Sabatino da Osimo.

Il è stata insignita del titolo di Basilica Minore.

La facciata della Chiesa, in pietra di Mendicino, presenta al centro un finestrone a balconata, è ornata da quattro nicchie con statue di marmo raffiguranti San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova in alto, l’Addolorata e il Beato Angelo in basso, opere dello scultore Ernesto Biondi, è movimentata da lesene, cornici e da un cornicione di coronamento. Su quest’ultimo vi è un tramezzo sul quale poggia il fastigio, con rosone al centro, sormontato da una croce, di artigianato locale. Ai lati della facciata, vi sono due campanili simmetrici, con una finestra di vetro in basso e due rosoni sulle pareti non incorporate. I campanili, alti 31 metri, nella parte alta sono costituiti di quattro facce con finestroni, che riproducono il prospetto della chiesa, completi di fastigio e di cuspide piramidale.

A 40 m. dai grandiosi campanili si slancia superba verso il cielo la cupola, alta m. 35, con gli elementi che la compongono, cioè il tamburo con i finestroni, la cupola propriamente detta e la lanterna sormontata da una croce.

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